di Pierfranca Cardamone
Buon giorno mi chiamo Pierfranca, mi sto avvicinando per la prima volta al volontariato.
Sabato scorso ho partecipato alla visita della struttura con Suor Luisa.
Ammetto che pur conoscendo la realtà del “Cottolengo” non sapevo che al suo interno ci fosse una bellissima chiesa che accoglie le spoglie del Santo, nella cappella a Lui dedicata; veramente bellissime le vetrate, le Pale e i dipinti.

Durante il percorso la nostra guida ci ha raccontato vari aneddoti, uno di questi riguarda le Suore di Clausura, (consiglio a tutti quelli che desiderano trovare qualche minuto di pace e silenzio dalla frenesia quotidiana, di andare nella cappella del Monastero dedicato a San Giuseppe, aperta agli esterni); si tratta di un dialogo fra due Suore claustrali mentre guardavano i grandi alberi di fronte alle finestre del loro monastero. Suor Luisa ha ricordato che le suore cottolenghine sono di vita apostolica ma anche di vita contemplativa. In quel dialogo una disse: “vedi questi alberi! la loro chioma accoglie gli uccelli del cielo; somigliano alle nostre sorelle di vita apostolica che accolgono tra le loro braccia e offrono cura e ristoro per i più bisognosi; ma questi alberi non potrebbero avere questa chioma se, al fondo, non ci fossero le radici; noi siamo come le radici, nascoste, che con la preghiera succhiano la Linfa vitale e sostengono l’albero: noi non potremmo vivere le une senza le altre.”
Durante la visita al RSA Annunziata, Suor Luisa ci ha fatto incontrare la Direttrice della struttura stessa, Suor Liviana che, a dir la verità, ho trovato molto carismatica; ha iniziato anche lei la sua esperienza come volontaria ma, soprattutto l’ultima parte del suo discorso mi ha fatto pensare, quando ci ha detto di ricordarci che le persone anziane (tutte) che entrano in struttura quasi mai per loro scelta, lasciano le loro abitudini, le loro cose alle quali sono affezionate, i loro ritmi, le persone a loro care ( che siano amici, conoscenti o parenti); hanno pertanto bisogno, da parte di tutti gli operatori, di tanta pazienza, di ascolto, per poter riuscire a superare il cambiamento, non solo di luogo, ma a volte anche fisico.
La visita è finita… ma porterò con me il ricordo piacevole dell’entusiasmo di Suor Luisa con cui ci ha accolto ed accompagnato e delle parole semplici ma profonde, di Suor Liviana.